La Famiglia Pedretti I ritratti esposti in questa mostra intendono rappresentare, in modo semplice ma affettuoso, vari componenti della famiglia Pedretti, immortalandoli in alcuni momenti tra i più significativi della loro vita. La famiglia Pedretti mi è particolarmente cara perchè Rosa, figlia di Agostino, spesso mi parla, con amore e con la giusta dovizia di particolari, di fatti e vicende realmente accaduti a questi simpatici personaggi. I genitori di Rosa, Angela ed Agostino, emigrarono in America nei primi anni del Novecento e lì ebbero due figli, Giuseppe e, appunto, la piccola Rosa. Dopo anni di lavoro in America l’intera famiglia fece ritorno alla propria terra in occasione della morte della madre di Agostino, Elide Brunelli sposata Pedretti. Fu in questa occasione che io li conobbi ed imparai ad amarli. Ai funerali di nonna Elide il piccolo Giuseppe pianse lacrime amare: la nonna viveva da sempre nel suo immaginario infantile e ne aveva da sempre patito l’assenza….il piccolo Beppe è qui ritratto proprio in quel triste giorno. Angela e Agostino ripensavano intanto al giorno in cui avevano lasciato la terra per l’America: lei riposava sulla spalla di lui, e nella loro povera valigia c’era davvero tutta la loro speranza e la loro aspettativa di vita. Era invece ancora vivente e in ottima forma Pietro Pedretti, classe 1881, padre di Agostino e marito dell’Elide Brunelli. Pietro Pedretti non aveva mai lasciato il paese; conosciuto e stimato da tutti conquistava chiunque col suo sorriso sornione..lo vediamo qui ritratto con questa sua caratteristica espressione, il giorno in cui andò ad aspettare Agostino ed Angela di ritorno dall’America: gli brillavano gli occhi dalla gioia, non aveva ancora mai visto i nipoti! Pietro Pedretti di un’unica cosa aveva sempre sofferto…del fatto che entrambi i suoi due fratelli avevano in gioventù lasciato il paese e il lavoro nei campi. Oscar era partito molto giovane e girovagava ancora per paesi e città suonando il violoncello e forse inseguendo i suoi sogni di gloria, ed Amedeo aveva preso i voti ed ora insegnava in Seminario, amato e stimato da tutti, ma pur sempre lontano. Ed ora, con la morte di Elide, Pietro Pedretti si ritrovava davvero solo…ripensò ai genitori: Leonida, agricoltore, anni e anni di lavoro nei campi sotto un sole feroce, col suo cappello a larghe tese e il suo sguardo da furbo…e poi lei, la Madre, la salda roccia, Florinda Bettin sposata Pedretti molto prima che il Novecento bussasse alle porte, Lei il caposaldo dell’intera famiglia, Lei il coraggio, la forza e l’amore. Pietro , pur nel dolore, sorrise. Sorrise alla Madre, ai fratelli lontani, al figliolo tornato, ripensò all’Elide, la cara sposa scomparsa…sarebbe stata lo stesso per sempre al suo fianco…strinse i denti, ricacciò indietro una lacrima amara, e strinse la mano…vi trovò un’altra mano, la piccola Rosa camminava al suo fianco; sarebbe stata lei d’ora in poi la speranza, sarebbe stata lei la promessa di un avvenire felice, la famiglia e il futuro. “Maria Rosa Pedretti” disse tra sé nonno Pietro “sarai tu l’avvenire!” N.B. I personaggi di cui parlo e l’intera famiglia Pedretti esistono solo nella mia fantasia e, come si dice nei film, ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
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